I nostri strumenti di lavoro incorporeranno sempre più intelligenze artificiali, che progrediscono a velocità sorprendente. Ecco cosa c’è da sapere sugli strumenti attualmente più diffusi, che stanno creando un grande dibattito su come cambieranno i lavori creativi e quale sarà, in futuro, l’equilibrio tra essere umano e macchina.
L’intelligenza artificiale sta progredendo a una velocità sorprendente e il suo uso si sta diffondendo a macchia d’olio: così sembra dal gran parlare che se fa da un po’ di tempo a questa parte. Sarà il grande scalpore suscitato dal rilascio delle beta pubbliche di strumenti come ChatGPT, usati dagli studenti per fare i compiti e dai siti di informazione per scrivere news, o di generatori di immagini come Dall-E che hanno invaso Internet e diviso il mondo tra entusiasti e catastrofisti che vedono in questa tecnologia l’imminente invasione delle macchine. «Il problema – scrive Stefano Nasetti nel suo “Il lato oscuro della luna” – non è la tecnologia, ma l’uso che se ne fa. Ogni cosa comporta dei rischi, l’importante è esserne consapevoli e valutare se il prezzo che paghiamo (meno la privacy) è adeguato a quanto riceviamo in cambio».
Diciamolo subito, la nostra quotidianità è già pervasa di AI più di quanto non si pensi, a dimostrazione di come questa tecnologia sia efficace e sia un valido supporto alle nostre attività. Ma cos’è un’Intelligenza Artificiale? «È un sistema automatizzato in grado di prendere decisioni ed eseguire compiti senza l’intervento umano. I sistemi di AI utilizzano algoritmi e dati per prendere decisioni e sono in grado di imparare dalle loro esperienze. Ciò avviene grazie all’apprendimento automatico, che prevede l’uso di grandi serie di dati per addestrare i sistemi a riconoscere modelli, comprendere il contesto e prendere decisioni».
[Fonte: PrintLovers.net]
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