Sfida alla sostenibilità superata a pieni voti da parte del Gruppo Lumson. Ad agosto, infatti, il Gruppo ha ottenuto il rating di sostenibilità Gold da EcoVadis, piattaforma mondiale che valuta le performance ambientali, sociali ed etiche di un’impresa secondo 21 criteri raggruppati in 4 macro-aree: ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e acquisti sostenibili.
Tra i diversi settori recensiti spicca il beauty, che con 4085 aziende analizzate risulta uno dei settori più sensibili a questo tema. Negli ultimi anni, nel settore si sono intensificate su scala globale le pressioni per gestire la sostenibilità e sono cresciute le preoccupazioni degli stakeholder sull’impatto della catena di approvvigionamento, dall’origine delle materie prime ai test su animali allo smaltimento dei packaging da parte dei consumatori. Non è un mistero che i manager si trovino ad affrontare crescenti sfide per proteggere i marchi e per creare nuovo valore per le imprese. Ecco perché sono sempre di più le aziende che scelgono di lavorare con EcoVadis, riconosciuto a livello mondiale come un provider autorevole e affidabile, per valutare le proprie performance di CSR e monitorare i progressi lungo la filiera
Il valore della sostenibilità
La sostenibilità è una tappa obbligata nel percorso di crescita di un’azienda: basta guardare i numeri per accorgersene. Secondo HEC Sustainable Procurament, il 91% delle aziende mondiali tiene conto dei criteri di sostenibilità nelle decisioni d’acquisto, mentre Marche Sostenibili sostiene che l’85% dei consumatori è più propenso ad acquistare da un’azienda riconosciuta come sostenibile piuttosto che da una realtà di cui non si sa niente. Se a questi dati, già piuttosto eloquenti, si aggiunge che già nel 2018 i prestiti verdi e legati alla sostenibilità ammontavano a 36.4 miliardi e a ben 182 miliardi le obbligazioni “green”, è evidente quanto la sostenibilità etica e ambientale sia un valore imprescindibile per il mercato e un asset imprescindibile per lo sviluppo di un’impresa.
Trasparenza e responsabilità
Se l’affidabilità di un’azienda nel campo della sostenibilità si misura attraverso azioni concrete e numeri, Lumson ha dimostrato con i fatti il proprio impegno. Da anni il Gruppo lavora per migliorare il suo indice di sostenibilità e incrementare il proprio rating: nel 2020 con il punteggio di 57/100 aveva ottenuto la Silver Medal e nel 2021, solo per un soffio, aveva mancato la Gold. Nel 2022, il Gruppo è riuscito a conseguire gli obiettivi prefissati negli ultimi due anni e a raggiungere con il punteggio di 72/100 l’ambita Gold Medal, collocandosi nel 3% delle migliori imprese del comparto.
“I risultati raggiunti nel 2022 sono un passo importante di un lungo percorso di crescita e miglioramento continuo della nostra realtà. La Gold Medal è un riconoscimento importante dell’impegno e degli sforzi intrapresi da Lumson nell’integrare i criteri di ESG nel business aziendale e nel rendere più trasparente la supply chain. La certificazione riflette il nostro agire in maniera responsabile nei confronti degli stakeholder e del sistema in cui operiamo”, ha commentato il presidente, Matteo Moretti.
La conferma di quanto dichiarato dal Presidente arriva anche dagli ultimi progetti sviluppati dall’azienda, dal sistema refill Re Place all’innovativo airless in carta XPaper passando per le numerose iniziative in tema di risparmio energetico e di ottimizzazione della gestione delle risorse portate avanti in questi anni. L’azienda si è caratterizzata per un approccio green dalla scelta di materiali eco-friendly all’approvvigionamento energetico attraverso fonti rinnovabili fino alla riduzione degli sprechi e alla gestione virtuosa degli scarti di produzione.
Lumson
Lo stand di Lumson a PCD Milan 2022
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